La Percezione dei suoni nel pancione
Approfondimento
Percezione dei suoni nel pancione: parole e suoni esterni influenzano il feto
Il grembo materno racchiude ritmi sensoriali decisamente affascinanti e ancora poco indagati dalla scienza. Uno di questi riguarda, in particolare, il mondo dei suoni e delle parole che il feto percepisce all’interno dell’utero materno. Studi recenti, come quello dell’autorevole Institute for Learning & Brain Sciences dell’Università di Washington, mostrano infatti che all’interno del grembo materno, durante le ultime 10 settimane di gravidanza, il bambino è in grado di ascoltare la propria madre parlare.
Questa interessante scoperta segue un altra importantissima indagine scientifica olandese promossa dal The Max Planck Institute for Psycholinguistics. Questa indagine ha analizzato le dinamiche linguistiche di un gruppo di adulti coreani, cresciuti in famiglie olandesi e adottati in tenera età. Tutti erano in grado di parlare il fiammingo, ma non il coreano. Ebbene, quando si è trattato di imparare la loro lingua di origine i risultati sono stati sorprendenti. Infatti, pur essendo cresciuti in Olanda e pur avendo abbandonato il loro Paese d’origine in età infantile, sono stati in grado di imparare il coreano molto più facilmente dei loro coetanei nati e cresciuti all’interno di famiglie olandesi.
I dati fuoriusciti da queste ricerche confermano che i feti apprendono prima della nascita molti particolari suoni del linguaggio della madre. Un linguaggio con cui familiarizzano ben prima di venire al mondo e che continueranno a riconoscere dopo la nascita. Questo riconoscimento aumenterebbe, sempre secondo gli studi in esame, la connessione madre/neonato, influenzando, al contempo, in maniera positiva, l’apprendimento del linguaggio e l’assorbimento delle informazioni.
Ad essere centrale in ognuno di questi studi è anche il ruolo della musica e di tutta quella serie di melodie che il feto percepisce all’interno dell’utero. Il primo suono ritmico percepito distintamente dal bambino prima della nascita è il battito del cuore materno, ma non è il solo. Sì, perché come confermano le indagini poc’anzi citate, sarebbe proprio la musica, soprattutto quella classica, ad attivare i circuiti cerebrali e a stimolare il linguaggio e la comunicazione all’interno dell’utero.
Questo legame tra suoni e parole esterne al grembo materno e la percezione del feto all’interno di esso, dà elementi importanti anche sulle dinamiche di apprendimento dei neonati e pone le basi per tutta una serie di studi ancora più specifici sull’esposizione agli stimoli linguistici pre-parto e sulla loro influenza post-nascita.